Alla fine del 2020 è stata approvata dalle autorità italiane una nuova legge di bilancio per il 2021 che ha proposto modifiche alla dichiarazione dei redditi italiana. Dal 1 gennaio 2022 tutte le operazioni, comprese quelle con partner esteri, devono utilizzare il Sistema di Interscambio (SdI) e quindi richiedere il Codice SdI uniovoco che permette di identificare la propria azienda.
Il Sistema di Interscambio è la piattaforma ufficiale di scambio fatture della Repubblica Italiana. Dal 1° gennaio 20122 le imprese italiane sono tenute a inviare le fatture su tutte le transazioni (sia B2C, B2B o B2G) tramite SdI. Questi dati vengono poi convalidati secondo le regole ufficiali dell’Agenzia delle Entrate. Le fatture valide vengono trasmesse al destinatario previsto. Le fatture non valide vengono respinte e il mittente viene informato dal Sistema.
Riepilogo dei contenuti
Codice Destinatario, Codice Univoco d’Ufficio, Codice SDI
I codici SDI sono necessari per inviare e ricevere fatture attraverso il nuovo sistema di scambio. Questi codici identificano mittente e destinatario e favorisce il controllo delle transazioni che avvengono all’interno dello Stato.
Per raggiungere il destinatario, è necessario inserire un codice, un tipo di indirizzo che trova il destinatario univocamente.
Il Codice Univoco d’Ufficio viene utilizzato solo per le fatture elettroniche alle autorità statali ed è composto da sei caratteri.
Il Codice Destinatario, ora chiamato Codice Intermedio viene utilizzato nelle fatture elettroniche in ambito B2B o B2C, ed è composto da 7 caratteri.
Ci saranno altri cambiamenti in futuro?
Sicuramente ma non si conoscono i tempi. E’ certo che le norme e i regolamenti sulla fatturazione elettronica cambiano e continueranno a farlo. Questo succede anche nel resto d’ Europa. Poiché sempre più paesi si stanno muovendo verso un modello di controllo continuo delle transazioni, sono inevitabili ulteriori modifiche alle normative nazionali sulla fatturazione elettronica.